Merenda con l’Autore-Libro “A.BADINELLI…”

A NE Elio Esposito ha raccontato Albino Badinelli, un eroe, uno di noi
Questa volta l’atmosfera per l’incontro con Elio Esposito, autore del libro “Albino Badinelli….” è stata preparata con tanti oggetti dell’entroterra contadino, di cui il Carabiniere scomparso faceva parte: attrezzi agricoli, paiolo di rame con la polenta dentro, lumi ad olio e a carburo, bidone del latte…A far ala tanti Calendari dell’Arma appesi, e una grande foto, che alla fine della seconda guerra mondiale, ricorda il volto dei reduci tornati vivi e… segnati dentro per sempre. Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura M.S.Mignone, e la citazione dalle lettere di apprezzamento per il libro, da parte del Presidente della Repubblica, del Papa, e del Ministro dei Beni Culturali, l’introduzione con letture a viva voce di Anna Garibaldi, ha presentato ai ragazzi un giovane come loro, al primo tenero e ingenuo incontro con la fidanzata Albina e durante la corsa timorosa e orgogliosa in Caserma, per la comunicazione ufficiale di essere stato arruolato e accolto nell’Arma dei Carabinieri. A sottolineare che Albino era uno di noi. A introdurci alla forza d’animo dei suoi valori, che gli hanno permesso il coraggio di offrire la vita per gli altri a soli 24 anni, sono stati Elio Esposito, con particolari da brivido della storia vera di allora, e il medico Franco Sanguineti, che è andato con Elio ad ascoltare i testimoni di quel tempo terribile. La giornalista Paola Pastorelli, che ormai riconosceva i ragazzi ricordandone i nomi, era coinvoltissima e un tutt’uno, con la grande assemblea, nella giornata in memoria di Falcone, Borsellino, e tutti quelli che hanno pagato con la vita la lotta per la legalità, per un mondo più giusto e umano. E i ragazzi hanno risposto interessati, con domande nel merito, e un minuto con un silenzio agghiacciante, al racconto di Elio Esposito, che con voce rotta, ha esposto la successione, ripetuta più volte dal plotone di esecuzione, che non voleva obbedire all’ordine. Fino al fatidico ricatto dell’arma alla testa dell’esecutore, che è stato costretto a sparare ad Albino, con il rosario, e le due foto di Albina e di sua mamma in mano. Sparo che ha interrotto le sue parole di pace. Da “sperissun” sulle braccia e sul cuore. A riprendere coraggio e speranza per il futuro non solo l’esempio di Albino, le parole degli intervenuti adulti, della Preside, dei Carabinieri, del partigiano Kasman, del Vicesindaco in rappresentanza del primo cittadino, Francesca Garibaldi. Riprendersi con rustici cibi sani, di questa Terra, come pane casereccio, formaggetta dei Pinin e canestrelli freschi appena cotti dal Cirfood comunale, serviti dagli abitanti volontari, assieme all’acqua donata, semplice e ristoratrice, è stato… fare e sentire comunità. Unione e forza per il futuro. Cibo genuino e naturale per il corpo e…soprattutto, per l’anima.
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